Ricordavo il ristorante “‘L Galantom” nella sua precedente e suggestiva location immersa nel verde affacciato sul laghetto di Fiano ed oggi, grazie ad Ariella ed Ezio, ho riscoperto che la tradizione prosegue nella nuova location a Monasterolo di Cafasse, con la sua caratteristica intima ed elegante e la sua ridenominzione in “CIT Galantom”.
L’ospitalità di Dario la fa da padrona,  presentando con dovizia di particolari le singole portate del Menù preparato dallo chef utilizzando pregiate materie prime.
Ampia la scelta dei vini e naturalmente anche delle acque vista l’esperienza idro-gastronomica del padrone di casa.
Dario è un idrosommelier, uno specialista di acque minerali che, oltre a saperne distinguere i sapori, sa consigliare i giusti abbinamenti con i cibi e con i vini, per armonizzare al meglio il gusto.
Non mi era mai capitato, sino ad oggi,  di consultare oltre alla carta dei vini, anche quella delle acque, senza limitarsi a sceglire tra la classica “liscia o gassata”. La diversa mineralizzazione e il diverso pH, insieme alla percentuale di anidride carbonica disciolta, sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono a definire il gusto dell’acqua minerale e, di conseguenza, a influenzare la percezione che ne ha il nostro palato.
Comunque le materie prime, la scelta dei vini, la carta dell’acqua, la location accogliente, trasformano un pranzo o una cena in un’esperienza unica.
Che altro dire del Cit Galantom se non quello che scriveva Robert Burton in  Anatomia della malinconia già nell’anno 1621?
“La cucina è diventata un’arte, una scienza nobile; i cuochi sono dei gentiluomini.”

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